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Serie Calssica DVD 01

SERIE CLASSICA

serie classica
dvd 01

Tadashi Daiba


È il figlio dell’astronomo Tsuyoshi Daiba e di Hiroko Daiba (morta a causa della caduta di un satellite sull’osservatorio atmosferico di Tritone, dove lavorava). Entra a far parte dell’equipaggio dell’Arcadia dopo l’uccisione del padre da parte delle Manzoniane. Per questo motivo odia le aliene e l’incompetente governo terrestre che non fa nulla per ostacolarle, e che ritiene responsabile anche della morte della madre a causa della lentezza dei soccorsi, giunti troppo tardi su Tritone dopo l’incidente. Tadashi, che si unisce ad Harlock a soli 14 anni d’età, in principio è solo un ragazzo impulsivo e spinto dal rancore. A bordo dell’astronave che sventola il vessillo pirata, stringe forti legami d’amicizia con Harlock e con gli altri componenti della ciurma. Il tempo passato sull’Arcadia gli consente inoltre di maturare, divenendo un uomo e un membro dell’equipaggio riflessivo e affidabile. Abile ne’uso delle armi e in grado di pilotare dei caccia, Tadashi ben presto si dimostra per Harlock più di un amico e di un compagno di avventure, quasi quel figlio che non ha mai avuto e forse non avrà mai.

 

Spazio e tempo


Gli antichi pirati, che solcavano i mari terrestri nei secoli passati, sono spesso stati dipinti allo stesso modo, pur appartenendo a tempi e latitudini molto differenti. L’iconografia tradizionale tende infatti a concentrarsi sui pirati caraibici del Seicento e del Settecento, vera e propria età dell’oro per i predoni del mare. Allo stesso modo, i pirati del mondo di Leiji Matsumoto tendono a convergere negli stessi luoghi e negli stessi spazi, seppur provenienti da manga e anime differenti. L’universo di Matsumoto, detto anche Leijiverse, è basato sull’idea che in un futuro molto lontano la linea del tempo si congiunga con quella del passato, andando così a formare un cerchio senza principio e senza fine. I personaggi continuano a esistere nel passato , nel presente e nel futuro. Per questo motivi tutte le opere sono tasselli che compongono un universo unico e omnicomprensivo. Un altro concetto essenziale dell’universo di Matsumoto è quello della "sfera temporale", secondo la quale esistono universi multipli e ognuno di questi segue il proprio corso temporale, parallelo agli altri universi. Questo spiega le incongruenze per cui determinati personaggi e accadimenti appaiono leggermente differenti da una serie all’altra. Spiegato in termini più pittoreschi, lo si può vedere come un immenso oceano in cui si svolgono tutte le avventure, le quali, a seconda da chi sono narrate, assumono sfumature differenti.

I manga di Harlock


Anche Leiji Matsumoto, creatore di Capitan Harlock, indossa un piccolo teschio con ossa incrociate. Lo porta sul copricapo che ha quasi sempre con sé. È stato lui stesso a spiegare, nel corso di alcune interviste, che da bambino intendeva diventare un pirata per vivere liberamente, e quel disegno è un ricordo di tale desiderio. Non lo sfoggia quindi per incutere timore, ma per comunicare che è disposto a ridursi a uno scheletro pur di realizzare le proprie aspirazioni. Per questo motivo il teschio portato da Matsumoto è di colore rosso, poiché vi scorre il sangue della vita. Si tratta insomma di un simbolo vitale, e non di morte, indossato da un uomo che desidera vivere, incontrando persone di tutto il mondo e scambiando opinioni con esse.

 

Serie classica episodi 1-3


Le avventure del pirata dello spazio proseguono con la serie Capitan Harlock (Uchu Kaizoku Capitan Harlock). Sebbene collocabile temporalmente nella parte mediana della vita di Harlock, questo anime è stato il primo ad essere prodotto in Giappone. I suoi  42 episodi risalgono infati al 1978, ed è grazie al loro successo che in seguito ne vengono realizzati altri. La serie è tratta da un omonimo manga, la cui storia viene però ampliata e leggermente rimaneggiata. Dal punto di vista grafico, è evidente il marchi di fabbrica di Leiji Matsumoto, autore del fumetto, mentre l’astronave di Harlock, l’Alkadia, è ricca di geometrici oblò, indicatori e strumenti assortiti – in bilico tra avvenirismo e retrò – sui quali le inquadrature si soffermano volentieri, utilizzando una luce fioca che fa della ricchezza di ombre e di neri una scelta vincente. L’anno in cui si svolgono le vicende è il 2977. gli abitanti della Terra, unificati sotto un governo mondiale, trascorronono i loro giorni nell’apatia. Solo pochi uomini scelgono la via della libertà e sfidando lo spazio, divengono pirati. Tra di loro vi è Capitan Harlock, considerato alla stregua di un criminale dai politici terrestri. Harlock rimane tuttavia legato al proprio pianeta natale grazie a Mayu, una bimba di sette anni, figlia del suo vecchio amico Tochiro. Mayu si trova in un orfanotrofio terrestre e, nel primo episodio della serie dal titolo "Bandiera pirata nello spazio", Harlock pur di farle visita non si sottrae al rischio di essere catturato dai soldati.
Nella seconda puntata, "Assalto dall’ignoto", una enorme sfera proveniente dallo spazio si abbatte su Tokyo. Si tratta di una sorta di gigantesca bandiera piantata sul suolo terrestre per rivendicarne il possesso. Sulla Terra, però, nessuno pare preoccuparsi dell’accaduto. Solo il Professor Daiba cerca di smuovere le autorità, ma viene ignorato.
È nel terzo episodio, dal titolo "Una donna che brucia come la carta", che il pericolo si manifesta in tutto il suo orrore. Il Professor Daiba viene infatti ucciso da una Manzoniana, una donna che prende fuoco non appena colpita dalla pistola di Harlock. Alla scena assiste sconvolto Tadashi, figlio del professore, a cui Harlock chiede di salire sull’Alkadia e di unirsi al suo equipaggio.

Kazuo Komatsubara


Tra i principali artefici del grande successo degli anime di Capitan Harlock vi è sicuramente Kazuo Komatsubara. Nato il 24 dicembre 1943 a Yokohama, Katsubara è un artista eclettico, in grado di padroneggiare vari ruoli, da animatore a character designer fino a direttore delle animazioni. In oltre trent’anni di carriera lavora su moltissime serie e film, stringendo in particolare delle proficue collaborazioni con mangana del calibro di Go Nagai e Leiji Matsumoto. Col primo si occupa di molti anime robotica, firmando per esempio il character design delle serie Getter Robot e Getter Robot G, nei quali forza la tecnica della prospettiva, rendendola eccessiva, per evidenziare il gigantismo dei mezzi meccanici. Con Matsumoto lavora su Galaxy Express e su Harlock, film e prima serie televisiva, riuscendo a mantenere intatta l’aura di malinconia che circonda il personaggio. Tra i suoi ultimi lavori vi è la partecipazione alle animazioni del film Metropolis, del 2001, tratto da un manga di Osamu Tezuka a sua volta ispirato al celeberrimo film di fantascienza di Fritz Lang. Komatsubara è morto il 24 marzo 2000 a causa di un tumore, prima di poter vedere al cinema Metropolis.

 
 

Vita sulle navi pirata


La vita sui vascelli del passato era spesso meno pittoresca di come la si più immaginare. Uno dei motivi per cui gli equipaggi di mercantili e navi da guerra decidevano di darsi alla pirateria era sfuggire alle durissime regole che vigevano a bordo. Mal pagati, peggio nutriti, costretti a obbedire senza discutere e sottoposti a crudeli punizioni corporali, talvolta i marinai optavano per l’ammutinamento. Una volta ottenuto il controllo della nave, cercavano di istauravi un regime democratico. Il capitano veniva eletto, il bottino equamente diviso e, quando non si combatteva, ogni pirata oltre a occuparsi delle mansioni che gli competevano poteva dormire dove voleva, giocare con i compagni, poltrire o altro ancora. In questo modo, posti tutti su un piano di parità e liberi di decidere del proprio destino, i pirati rivendicavano una libertà che gli era negata come semplici marinai. Qualcosa di simile accade sull’Arcadia. Durante la sua prima visita sull’astronave di Harlock, uno sconcertato Tadashi Daiba si imbatte in membri dell’equipaggio che dormono nei corridoi, altri che giocano a carte, costruiscono modellini o sbevazzano alcolici. Per non parlare degli animali che corrono ovunque e dei litigi tra la cuoca e il medico. Il ragazzo si aspetta una disciplina ferrea, degna di un vascello da guerra, si trova invece nel bel mezzo di un’anarchia un po’ chiassosa che inizialmente fatica a comprendere. Gli uomini dell’Arcadia sono abili ed efficienti, ma quando non è necessario lavorare sanno svagarsi e godere dei loro spazi. Altrimenti che senso avrebbe scegliere la perigliosa del pirata?

Mayu Oyama


Simpatica bimba di soli sette anni d’età, è la figlia della piratesca Emeraldas e di Tochiro Oyama, a cui Harlock giurò di prendersene cura. Nata nel 2970 sul pianeta Heavy Melder, Mayu vive sulla Terra, nell’Istituto Santa Giovanna, maltrattata dai coetanei e dalle autorità, che non esitano a utilizzarla come esca per attirare sul pianeta il pirata dello spazio. In pratica l’amicizia con Harlock la condanna a una vita difficile e solitaria, a cui tuttavia reagisce con grande forza d’animo nonostante la tenera età. Spesso trova consolazione guardando le stelle, mentre suona un’ocarina, strumento posseduto anche da Harlock, che la usa sull’Arcadia. La musica melanconica scaturita, sulla Terra e nello spazio, dalle due ocarine diventa una sorta di suggestivo legame tra i due, in grado di superare qualsiasi barriera di tempo e spazio. Non solo Harlock nutre un grande affetto per Mayu, ma è anche uno dei motivi per cui si batte strenuamente contro le Manzoniane. Difendere la Terra per lui equivale a proteggere la bambina. Il personaggio di Mayu non esiste nel manga di Harlock, è stato infatti creato appositamente per la serie televisiva.

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